lunedì 10 marzo 2014

Il libro come regalo. Chi sono e con quali intenti i maggiori regalanti dell'amato bene al giorno d'oggi? Non lettori amanti dei lettori, sacerdoti della cultura e suocere invadenti!

 
Ludovico il Moro mentre riceve il "De divina
proportione" Fra Pacioli.
Dalla notte dei tempi il libro è sempre stato un dono abbastanza diffuso.
 Un tempo regalavi un bel manoscritto fatto di pergamena e miniato con oro zecchino e zaffiri e mandavi chiari segnali politici in cui richiedevi un esercito, un matrimonio dinastico o indulgenze plenarie.
 Nei nostri sciagurati tempi moderni, in cui le cose si gettano dalla sera alla mattina e nessun libro raggiungerà mai più neanche i 200 anni di vita, regalare un libro rimane comunque un gesto diffuso (sebbene di minor valore economico).
 Perchè? Per come?
 Il libro veicola sempre un messaggio, sin dalla copertina. Puoi capire il grado di profondità di un'amicizia e la qualità di una conoscenza dai libri che ti vengono regalati. Anche il libro che toppa completamente i gusti di chi lo riceve può dire qualcosa. 
 Ma quali sono i casi più comuni di regalanti che bivaccano festanti per la libreria?

IL REGALANTE SERIALE: 
Pronti a disquisire con lui?
E' una sorta di sacerdote culturale delle sue amicizie e amori che sanno cosa aspettarsi per compleanni, matrimoni, anniversari, parti, natale e extra una tantum.
Non c'è scampo. Con fare intellettuale e profondo ti annuncia sempre "Vorrei questo libro, devo fare un regalo. Sa, io regalo SOLO libri."
Egli regala SOLO libri. A tutti, a chiunque, sempre.
 E' una cosa bella, un pensiero tenero, una meraviglia. Solo che il regalante seriale talvolta vive questa sua missione in modo estremo. Avete letto il libro che vi ha regalato? Avete capito perché vi ha regalato proprio quel libro? Vi siete già riconosciuti nel protagonista? Un cocainomane con tre mogli, sedici figli, aspirazioni terroristiche e l'hobby della poesia? Lui vi ci ha tanto rivisto. Anche voi scrivete poesie e avete un figlio. Avete intenzione di leggere i sedici libri della saga che lui ha provveduto a farvi iniziare col suo regalo della Befana? No? E' meglio che vi affrettiate perché non vede l'ora di parlarne con voi! E la copertina? Parliamo della copertina. E vi siete già affrettati a leggere il saggio sull'ultima cosa in cui ha deciso di acculturale il prossimo, come le statistiche sociologiche dell'Italia contemporanea, il rapporto europeo sulla prostituzione in Europa e il Corano.
 L'amico regalante seriale può essere un ottimo amico, se sapete come placarlo e guidarlo.

IL NON LETTORE CHE REGALA LIBRI: 
Il non lettore in libreria ha sovente questa espressione
 Ci sono i non lettori fieri di non leggere e quelli che capiscono che qualcosa nel loro magico mondo senza carta non funziona e se ne dolgono, ma comunque non leggono. 
 La seconda categoria ammette però che i loro amici passino le loro serate a leggere senza che questo faccia di loro degli sfigati o degli asociali. Comprendono persino le piccole paranoie dei lettori come "No, non ci vengo al cinema perché quel libro mi piace tanto e so che il film potrebbe rovinarmi l'immaginario", oppure "So che abbiamo fissato questa cena da tre mesi e mezzo e tu hai rimandato la partenza per le vacanze per me, ma il mio scrittore giapponese favorito farà tappa in italia solo stasera, quindi non possiamo vederci".
 Un vero amico, anche non lettore, ci vuole bene e ci perdona. E ci regala libri. Sa che ci faranno felici, sempre e comunque. Il problema in realtà sta proprio in quel COMUNQUE che non è proprio la verità. Se mi regalate un libro di Pansa, per dire, non mi state facendo proprio felice, ma bensì istigando alla violenza.
 Il regalo in questo caso non sta tanto nel libro, che nel 99,99% dei casi sarà sbagliato (l'altro 0,1% prevede ricerche pregresse, compreso l'interrogatorio coatto dei vostri parenti più stretti sul libro che bramate al momento), ma nel gesto in sé.
 Il non lettore compie l'inedita azione dell'entrata in libreria, dove si muove come una lontra in piena savana confondendo il teatro con la poesia, la cucina con la biologia. Tuttavia non demorde e farà richiamo a tutte le sue conoscenze culturale pregresse e contemporanee per fornirvi il vostro oggetto del desiderio.
 Se avrà poca voglia di scandagliare prenderà la prima novità che gli capita a tiro e dovrete sorbirvi l'ultimo libro di Baricco, di Volo o della Mazzantini.
 Se si ricorderà a grandi linee che gli avete detto che amate gli animali vi toccherà qualche dubbio libro sulle appassionanti storie di bestie dal cuore grande che hanno salvato la vita a qualcuno.
 Se tenterà il colpaccio ragionando arriverà a chiedere aiuto al libraio con dubbi appassionanti il cui emblema rimarrà per me per sempre "Secondo lei è meglio questo o questo libro da regalare?".
 In una mano l'astuta signora teneva un libro di Montalbano, nell'altra le poesie di Ginsberg.

FA SEMPRE LA SUA FIGURA:
Tipologia largamente diffusa tra gli anziani
 Egli vuole fare un pensiero e indicativamente sa che un libro è sempre gradito, anche da chi non legge. Un tempo almeno, nessuno si sarebbe sognato di dire che un libro non era un bel regalo, anche se magari avrebbe fatto per sempre mostra in libreria senza mai aperto o fosse finito nel primo sacco dell'immondizia disponibile o riregalato asap. Oggi, che va di moda essere ignoranti e dire agli altri che lo sono perchè leggono, fanno i sofisti, ma tanto è il club Bildelberg che decide i nostri destini, un libro non è più necessariamente un bel regalo. Anzi, può persino essere usato contro di voi. Perché avete pensato proprio a Canfora eh? Perché è vicino al Pd? E perché questo libro sulla cura del giardino? State pensando di farvi condonare il vostro?
 Psicopatici a parte, se evitate la sezione di attualità e quella di politica (e anche parte di quella di storia), dovreste ancora cavarvela.
 Il regalante che fa anche ancora la sua figura, tende a comprare libri molto costosi. Ultime uscite particolarmente grosse, cataloghi nuovi fiammanti, atlanti storici illustrati e libri d'arte.
 I suoi must sono: la copertina brossurata, la sovracoperta che colpisce il suo immaginario, il cellophane (decine di libri non considerati degni perché intonsi, ma senza cellophane), le illustrazioni/fotografie, la grandezza.
 Più grande e pesante è, meglio è. Fa la sua figura in modo potente. Poi, che all'amico dell'ultima mostra di Munch a Genova non freghi una beneamata, non è un problema suo.  Come non lo è se il libro di astronomia regalato al figlio dell'amico per il battesimo, sarà ormai da buttare quando il pupo sarà in grado di leggerlo e comprenderlo. E' la figura, quella che conta.

VORREI DIRE TANTE COSE: 
 Come detto, il libro veicola sempre un messaggio. Se regalate a vostra nonna il "The big book of penis" o volete causarle un infarto o sapete che è una vecchia volpe libertina che apprezzerà molto il gesto e se rifilate al vostro fidanzato "Grazie a dio ho le corna" di Rosita Celentano, forse gli state mandando un chiaro segnale. Ci sono clienti però che vorrebbero dire tante cose, troppe, oppure vorrebbero dirne di molto specifiche, oppure vorrebbero dirne altre che però neanche loro sanno esattamente quali siano.
La suocera, una grande fan del libro con cui vorrebbe dire tante
cose, soprattutto a sua nuora. Tipo "Sparisci e molla il mio pupo"
 "Sa, ho litigato con una cara amica, no, una collega, le ho detto delle cose, e mi sono scusata, ma lei ora non mi risponde più e io non so cosa fare. Vorrei allora un libro per chiedere scusa."
 Oppure, "Il mio capo va in pensione, allora vorrei un libro per dirgli che sì, non è più a lavoro, ma la vita non finisce. Ora potrà godersi i nipotini e rimarrà sempre nel nostro cuore e potrà venirci a trovare quando vuole e la vita insomma è bella."
O anche, "Vorrei un libro sull'amore. Per far capire a mia figlia che cos'è l'amore." "Ma un romanzo?" "No, un libro che spieghi." "Filosofia?" "Più semplice." "Psicologia?" "Non credo che la psicologia c'entri." "Giulietta e Romeo?" "No, quell'amore che è dentro e fuori di noi, ovunque. Amore."
Grande classico di regalo con cui si vorrebbero dire tante cose è quello della suocera o dell'amico che ritengono la nuora o la moglie del migliore amico una vera stronza. In genere, l'amico del cuore, quando capita ti dice proprio che non sopporta la moglie dell'ex compagno della sua anima e vuole un libro che gli faccia capire con quale stronza sta convivendo.
 La suocera invece ha tattiche più velate. "Mio figlio sta con una ragazza tanto cara con cui però discute tanto, litiga molto. Io non so se è quella giusta per lui, allora pensavo di regalargli un libro che lo aiutasse a capire se è davvero quella giusta" o anche "Mio figlio e mia nuora stanno vivendo una situazione di conflitto e io vorrei regalargli un libro per aiutarli a non separarsi."
 La suocera richiedente è sempre la madre del maschio, mai della femmina. Cuore di mamma non smette di essere tale neanche a cinquant'anni. Io cerco di far capire che, secondo me, si tratta di una questione privata, ma le anziane non demordono mai. Loro sanno cos'è meglio e poi un regalo è solo un regalo. Innocuo, no?

E voi amate regalare libri? E come decidete quale sarà il più adatto a essere donato?

6 commenti:

  1. Io sono stata vittima di un regalante seriale, il mio ex. Qualunque festa c'era un libro incartato per me. All'inizio è una cosa bella, poi ti ritrovi ad agognare un braccialetto di plastica, un peluche, un paio di mutande, ma non un libro!
    Insomma non è romantico regalare "Gomorra" o un romanzo solipsista (me ne ha regalati molti di libri depressivi, incluse le lettere di Van Gogh al fratello Theo, non esattamente un'esplosione di gioia!). Mai poesie o romanzi o classici romantici, solo martellate nei 'cabasisi'.
    Regalare solo libri è pesante da sopportare.
    Io li regalo o perché ho avuto annusato nell'aria una richiesta specifica o perché non so che regalare, lo ammetto.
    Cerco un libro che possa in qualche modo avere a che fare con un momento specifico della vita del destinatario o un libro che mi è piaciuto molto.

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    1. Intendevo proprio una persona come il tuo ex! Anche secondo me il libro è un regalo meraviglioso, ma il biglietto di un concerto, un bracciale, un vestito non è che guastano ogni tanto.

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  2. Non amo regalarne perché non conosco amanti della lettura a cui farebbe piacere riceverli però li presto agli amici per farli appassionare attraverso il genere che apparitene di più al loro gusto (se hanno voglia di intraprendere un'avventura libresca) oppure perché quel libro fa proprio al caso loro in quel momento... Nessuno si è mai lamentato quindi penso che vada bene così :) Per il resto ho ricevuto solo un libro dai miei genitori che ho apprezzato doppiamente sia per il gesto (non sono lettori) sia perché si sono impegnati ad indovinare ciò che poteva piacermi ed è andata bene.

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  3. Ah ah XD si vede che hai a che fare coi libri tutti i giorni ^^ io amo regalare libri ma cerco sempre di scegliere la persona e il titolo giusto...diciamo che ci impiego più tempo a scegliere un libro per qualcun altro che per me :P

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  4. io sono un regalatore seriale natalizio: regalo, cioè, libri solo a Natale. Conoscendo i miei polli mi viene abbastanza facile farlo, e non sono mai arrivate lamentele (potrebbe essere che sono tutti molto discreti, però)

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  5. Io invece faccio le liste e le do a chi non sa mai cosa regalarmi: in genere su 10 libri almeno 2-3 mi arrivano

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