sabato 6 settembre 2014

I grandi successi online che invadono le librerie. Pagine di fb, bufale, blogger prezzemolini e gattini tenerelli tenerelli, che va bene l'online, ma disgraziatamente per noi la carta non perde il suo fascino.

Gatti gatti gatti. 
 Queste creature amabili, sembrano essere il chiodo fisso di molte persone, soprattutto abitanti del Piemonte, soprattutto se impiegate ne La Stampa, giornale che dedica online almeno cinque o sei notizie per homepage (ma ci sono dei picchi  verso l'alto) a questi fuffolosi animali.
 Nulla di male, anche se ultimamente gli animalisti stanno travalicando pure il buonsenso (bisogna anche capire che certe volte no, non puoi lasciare l'amico cane scorazzare libero perché ci sono persone fobiche e la fobia è una cosa irrazionale, lo so bene perché ne sono stata terrorizzata per tutta l'infanzia e buona parte dell'adolescenza), ma ciò che è interessante è che queste simpatiche bestiole, felini amorevoli in primis, sono gli oggetti più virali del web. A quanti la mattina non capita di aprire la casella mail o un social network a caso (o La Stampa.it) e ritrovarsi decinaia di teneri gattini con frasi zuccherine? Probabilmente ormai solo a coloro che non hanno un pc o una vita sociale.
 Ma a cosa serve questo amabile preambolo? Ad introdurre questo ameno post sulle manie del web che hanno magicamente infettato la libreria. Si fa un gran parlare del fatto che la carta è superata e internet chi lo batte, ma tutti coloro che spiccano in qualche modo dal mucchio di internet, alla fine della giostra, sentono che solo tramite l'odiato ammasso di cellulosa può arrivare il degno suggello al loro status di divinità del web.
 Il risultato è che le mode internettiane stanno iniziando ad infestare anche le librerie. Non ci credete? Vi fornirò degli esempi, tra cui l'ispiratore sommo di questo post.

TENERI GATTINI, CAGNOLINI, PAPPAGALLINI, CARLINI:
 Una passa tranquillamente davanti alla sezione di zoologia ed ecco che viene assalita dal fantastico mondo degli uomini e delle donne che come massima aspirazione nella vita hanno quella di comunicare col proprio amato animale.
  Devo dire che l'infinità quantità di vocabolari interspecisti è molto interessante, ma non è tema di questo post. 
 Parlerò invece qui del libri abitati dai cosiddetti animaletti virali. Oggi arrivo e scopro che persino "Grumpy cat" ha avuto l'onore di scrivere un libro. Il gattino più incattivito e infetto del web ha un libro sulle sue abitudini, filosofia di vita, faccine sempre più imperfidite e malvagie. Che tenerezza. E che dire delle poesie di "Potrei farci pipì. E altre poesie scritte dai gatti"? Per non parlare dei due graziosissimi libri sui carlini, oh che amorevoli cani, gioiosi compagni di mille avventure di tante star, tra cui lo stilista Valentino. A loro sono dedicati "Il manuale del giovane carlino. Il galateo" e "Il manuale del giovane carlino. Il corteggiamento" (ricordiamo che il carlino è l'unica razza di cane che mette d'accordo hipster e clienti da "uomini e donne"). E poi cani coccolosi, gatti polpettosi, foto di cani buffi (tipo "Shake" ed. Baldini e Castoldi). Non c'è pace, l'animale tenero è virale da prima di fb in effetti e suppongo che in un modo o nell'altro sempre lo sarà.

PAGINE DI FB: 
Alcune pagine di fb salgono talmente agli onori della gloria da meritare gli onori delle stampe. Bisogna dividere due casi:
1) L'autore, generalmente fumettista o disegnatore, che cerca di farsi pubblicità aprendo una pagina di fb usandola come cassa di risonanza (come è successo per "Drizzit" ad esempio)
2) La pagina fb nata per ischerzo o quasi e divenuta fenomeno sociale degno di stampa. Fanno parte di codesto caso "Il libretto grigio" de L'apparato (pagina peraltro attualmente quasi chiusa), e "Amore, scusa, ma quella è la leva del cambio" della Performance sessuale di m.
 Diverso il destino, comunque cartaceo, di altre pagine fb, più facilmente convertite in agende scolastiche, come è capitato a "Tua madre è leggenda" o al "Coinquilino di m." che ha tentato di portare linfa vitale a quel matusalemme liceale che è la Smemoranda. 
In qualsiasi caso, sono intorno a noi, in mezzo a noi, in molti casi le compriamo noi (per i nipoti e fratelli minori s'intende).

BUFALE (le grandi assenti):
  I clienti complottisti crescono a dismisura (io dico però, complottando complottando cercate di capire che un libro fuori catalogo ce lo manda l'editore non il libraio) e anche i libri complottisti. 
 Essi si nutrono di quella linfa vitale che attacca l'etere in virtù della sua pervasività sociale e sperano di intercettare gli stessi forconatori della tastiera del sabato sera, anche in libreria. Ovviamente di tutto ciò che proviene dal web sembrerebbe essere il filone destinato al maggior successo, in realtà i maggiori fruitori di bufale, sia storiche che politiche, sia ambientali che astronomiche, solitamente non riescono mai a leggere oltre le righe di didascalia ad un video che non dimostra niente o ad un immagine con due righe urlate contro un nemico immaginario. Qualsiasi libro è troppo lungo per loro, anche quello delle favole da passeggino per i neonati.
 In ogni caso il padre di tutte le bufale, ossia il crononatura John Titor, apparso nei forum all'inizio degli anni 2000 affermando di provenire dal 2038, ha almeno avuto il buon gusto (ma magari lo ha avuto perché il libro cartaceo era per lui eccessivamente analogico) di svanire senza dare nulla di insensato alle stampe. 

IL PREZZEMOLO IN LIBRERIA, O MEGLIO, I BLOGGER:
Ovviamente chi tiene un blog spera prima o poi di essere pubblicato. Se non in casi specifici e particolari, i blog vengono tenuti principalmente per un motivo: voglio dire la mia e voglio che gli altri mi leggano e siano d'accordo con me (oh regà non famo quelli che non c'erano e se c'erano dormivano, è così). 
 La stampa, più di ogni altro mezzo, permette che questa opinione acquisisca in qualche modo autorevolezza. Un conto è sputare sentenze (anche positive) tramite tastiera, con la stessa eco che potrebbe avere un tuo litigio col dirimpettaio, un conto è vederla stampata nero su bianco. Certo, c'è pure da dire che nell'epoca in cui pare esistere "il diritto ad essere pubblicato" la cosa inizia un po' a perdere la sua logica, ma il romanticismo persiste. 
E' per questo che le librerie traboccano di libri scritti dai blogger più disparati.
 Si va dalla dea delle fashion blogger, Chiara Ferragni (su cui evito di esprimermi sia perché non capisco una mazza di moda, sia perché potrei dire cose sconveniente, del tipo che è una strana barbie che parla come mia sorella di 17 anni e dice che tutto è fichissimo) autrice di "The blonde salade", all'intero infinito parco delle food blogger, da Chiara Maci a Mysia, da "Una streghetta in cucina" a Sonia Peronaci di "Giallozafferano" (bravissima per carità, ma il cui principale merito rimane, per me, aver insegnato alle masse a non seguire la moda delle sopracciglia depilate e disegnate che tanto poi prima o poi tornano quelle spesse e scure). Ci sono i blogger vegani e quelli sulla tolettatura, tipo Clio makeup (che tenetevi forte quest'anno ha anche l'agenda scolastica) o Carlitadolce, la guru delle spignattatrici biologiche casalinghe. Poi ci sono i bookblogger, quelli che ti insegnano a risparmiare, a investire, a credere in te stesso ecc ecc. Tutti pubblicano.
 Grandi assenti i fisici quantistici. Più rare le incursioni sul fronte degli ambiti più seri, dove comunque regna urbi et orbi il blog di Grillo con tutto quello che ne consegue. Politicamente, psicologicamente, editorialmente, umanamente.

SUCCESSI DEL PASSAPAROLA o ANCHE "L'EFFETTO TOP MODEL": 
Il più famoso caso italiano de "L'effetto
top model"
 Probabilmente assieme ai gatti, sono, al momento attuale, la massima perversione dell'editoria italica e mondiale: il libro che è un successo del passaparola online.
 Questo particolare fenomeno che presto tratterò in un post, sta assumendo bibliche proporzioni da quando sembra essere diventato il biglietto da visita di un florilegio di dubbie pubblicazioni che prendono vita dalla galassia internet. 
 Nel magico mondo del self-publishing, tramite meccanismi che mi rimangono ancora misteriosi (e un filino ambigui) emergono dalle masse indistinte delle storie che poi, a furor di popolo e di quello che pare si chiami in slang "buzz online, approdano letteralmente sulle nostre vive tavole in libreria. La storia di questi libri (quasi principalmente di genere, come gialli, horror, fantasy e ovviamente rosa) somiglia un po' alla solfa che tutte le top model (e spesso le attrici in erba) raccontano. All'immancabile domanda: "Come sei stata scoperta?", la risposta in genere è sempre e solo una, "Mah, sai, vagavo per la strada in modo casuale, poi un talent scout mi ha vista e due giorni dopo avevo firmato un contratto milionario". Variante: "Avevo accompagnato una mia amica al provino, lei non è stata presa io sì".
 Più o meno il successo del passaparola funziona così: "Non sapevo cosa fare, ho scritto un libro, l'ho messo online e il giorno dopo ero in cima alle classifiche". Non so, ma qualcosa mi pare lievemente sospetto in questa storia. Fatto sta che il top scrittore di turno finisce per avere i, forse o meno calcolati a priori, onori delle stampe che ci delizieranno fino alla seconda, massimo terza ristampa.

E voi avete in mente altro che mi sfugge fatalmente? Che ho prosciuttato sugli occhi nel disperato tentativo di ignorare?

4 commenti:

  1. Mi chiedo in quanti sappiano che Grumpy Cat è in realtà una gatta femmina affetta dall'equivalente felino dell'acondroplasia (nanismo)...

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    1. Mah, dubito che a lei freghi un granché :D
      A differenza degli umani affetti da nanismo, non credo soffra di particolari complessi in proposito, e a quanto ho capito i padroni la concedono ai fotografi solo una volta a settimana.
      La sua pagina di Wikipedia è a suo modo interessante, anche sulle bizzarrie delle manie dell'internet (ad esempio, non è l'unico gatto-nano star °_°): http://en.wikipedia.org/wiki/Grumpy_Cat

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  2. De il web (non necessariamente fb) che diventa libro ricordo anche:

    A proposito di fisca quantistica:
    http://www.borborigmi.org/

    A proposito di matematica, da cui sono nati un paio di volumi, se non erro:
    http://rudimatematici-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/
    (A dire il vero il blog è nato dopo, ma i Rudi Matematici fanno matematica via mailing lista dal 1999)

    O dove alcuni blogger hanno raccolto in agili ebook i temi trattati nei loro blog:
    http://www.40k.it/books/collection/altramatematica/

    Dove la fase di editing del libro si apprezza:
    https://www.facebook.com/Servitevidasoli

    Il tuo collega:
    http://cronachedallalibreria.blogspot.it/

    Spezzo una lancia a favore di giallo zafferano e Sonia Peronaci, dove anche io posso seguire una ricetta senza fare macelli. (Cioè, della Sonia noti le sopracciglia. Le sopracciglia!)

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