mercoledì 30 settembre 2015

Gli Haters nella storia. Linciamo meglio noi o linciavano verbalmente meglio i nostri antenati? Una carrellata a base di Parresia, Alexandre Dumas, regine francesi, duchi jettatori e feroci Saladini per stabilire chi detiene il primato.

 Questa estate chiunque abbia avuto la ventura di aprire un giornale, avrà assistito alla querelle tra Aurora Ramazotti e il non mai ben identificato (ma molto citato dai giornalisti) "popolo di internet". 
Costei, è stata scelta per la sua bellezza e i suoi natali famosi per condurre una qualche striscia giornaliera di X-Factor, scatenando le ire di una popolazione che non parla mai di nepotismo se non quando a nepotare sono politici e artisti (solo alcuni artisti tra l'altro).
 E' sembrato che tra i vari scempi della terra, prendersela con Aurora Ramazzotti (la quale figliola in effetti poteva anche evitare di negare ciò che era evidente ossia che era stata scelta in quanto molto ben esposta figlia di) accusandola di varie nefandezze, fosse la cosa più sensata da fare.
 Siccome bisogna sempre usare termini inglesi, tali gentili persone che sul web amano linciare verbalmente il prossimo certi di un'immunità sconvolgente, vengono detti: haters. 
 E siccome bis, noi crediamo all'alba del 2015 di aver inventato cose mai viste prima sulla terra, ci stracciamo le vesti al grido di "O tempora, o mores!", che gente che gira, internet ci condurrà alla perdizione, ora si può linciare chiunque con una tastiera, cose mai viste.
 In effetti il potere invasivo della rete e soprattutto la velocità di propagazione delle informazioni e anche dell'odio non hanno precedenti nella storia, pur tuttavia, le calunnie storiche e gli haters sono sempre esistiti e svariati personaggi ne hanno fatto copiose spese. Vogliamo vedere chi vince? Se noi o i nostri illustri antenati?
 Let's go in questa gara del linciaggio!

ASPASIA E LA PARRESIA:
 Le donne non hanno mai goduto di buona fama. Checché se ne dica, anche ora appena una donna raggiunge un traguardo di successo tocca dirne male: è raccomandata, l'ha data a qualcuno, lo potevo fare pure io, perché non sta a casa a fare la calza e i figli, ok è brava, ma è un cesso.
  Il fatto che una donna possa raggiungere una posizione di potere è ancora un tabù ora figurarsi nell'antichità. E' a loro che sono dedicati i maggiori flame e si sono meritari i più perfidi haters.
Sorvolando su Giovenale mitico fustigatore delle donne con la sua terribile satira "Contro le donne", alcuni personaggi storici si sono meritati trattamenti degni del metodo Boffo. 
 Una per tutte: Aspasia di Mileto.
Costei, straniera, fu la compagna di Pericle che per lei ripudiò la prima moglie, ma che mai potè impalmarla in quanto non ateniese (ma riuscì a far riconoscere la legittimità del figlio).
 Il suo personaggio sconcertava la società ateniese perché era una donna straniera, colta, molto libera che usciva dal ruolo molto rigido riservato alle donne della città. Eppure essa era la compagna amatissima e difesissima di Pericle, creando in tal modo un enorme paradosso che si concluse con una storiografia senza mezzi termini: o completamente a suo favore o completamente a suo sfavore.
 Interessantissima la vicenda che la riguardò proprio per il rapporto tra libertà di espressione, maldicenze, opinioni personali che si mescolavano indistinguibili alla verità oggettiva: fu infatti accusata di empietà e lenocinio (ossia di essere una sorta di tenutaria di bordelli).
 In tal caso la parresia, pilastro fondante della società democratica ateniese, mostrò il suo limite e paradosso.
 La parresia era infatti la libertà del cittadino ateniese di poter esprimere la propria opinione con franchezza. Il problema che si pose proprio in relazione ad Aspasia di Mileto fu che esprimere la propria opinione in libertà e franchezza cozza con l'esistenza stessa della verità: come e  chi può stabilire, per garantire il corretto esercizio della democrazia, quale di queste opinioni sia effettivamente veritiera e meriti credito (e non sia perciò semplice discretito o ignoranza)?
 La storia di Aspasia vi ricorda qualcosa? I linciaggi su internet per dire? La politica dell'uno vale uno? La favolosa credenza che la libertà di opinione valga sempre e comunque a prescindere dal fatto che l'opinione sia veritiera o meno? La creazione di bufale? 
 Cari miei, non ci siamo inventati nulla, come al solito. I Greci ci erano già arrivati e avevano già risolto: la Parresia quando giunge ai suoi estremi è incompatibile con la democrazia.

LE CORNA DEL DUCA:
 Quest'estate è uscito per il Saggiatore un libro "Le corna del duca" su un personaggio storico alquanto singolare: Cesare della Valle conte di Ventignano
Questo nobiluomo ebbe per tutta vita una trista fama alimentata da una serie di coincidenze e da un'infinità di calunnie che lo dipingevano come uno jettatore conclamato.
  In effetti le circostanze della vita non lo aiutarono: la madre morì di parto, il fratello in duello per salvarne l'onore, il padre di crepacuore.
  Vennero poi eventi storici come l'incendio del San Carlo (i calunniatori dicevano che avesse espresso il desiderio di andare a vedere l'opera proprio la sera prima), l'arrivo di Gioacchino Murat proprio quando il duca aveva gridato (assieme ad altre migliaia di persone che però non vennero sospettate di jella): "Viva il re". E poi il genero improvvisamente impotente dopo la sua benedizione, la balia che perdeva latte, il Papa morto dopo un suo bacio all'anello piscatorio, lampadari di cristallo che cadevano al suolo dopo i suoi sentiti complimenti al cristallo, la rivoluzione di Luglio, colpi apoplettici ai vicini e molte altre jatture.
 Il suo nome lo precedeva, tanto che il solito viperoso Dumas ne descrisse la vita stando ben attento a non nominarlo mai (tipo Voldemort) per non destare il suo potere malvagio.
 Un potere che misteriosamente dove non c'erano i suoi calunniatori, lontano da Napoli dove visse felicemente per un lungo periodo sposandosi, non si manifestava mai.

IL FEROCE SALADINO: 
La questione è stata resa benissimo da Tom Gauld
E' una delle leggi alla base di ogni conflitto che si basa in larga parte sulla capacità di smuovere un grande consenso: la demonizzazione dell'avversario. Esso non deve apparire come un essere umano simile a noi, esso deve essere perfido, malvagio, dotato di poteri particolari che volge solo contro di noi, ansioso di dominarci. Eppure il feroce saladino, che aveva tutte le carte in regola per passare all'opinione pubblica e alla storia come l'uomo malvagio grazie al quale gli arabi presero possesso di Gerusalemme e gran parte della terra santa, vinse sulle maldicenze dell'epoca con un comportamento sconcertante.
 Divenne rispettato avversario di Riccardo Cuor di Leone che ne ebbe grande considerazione e si distinse per una serie di leggende più o meno inventate sulla sua proverbiale generosità verso gli avversari (altre leggende lo volevano invece spietato e sanguinario). La buona reputazione ebbe il sopravvento sulla cattiva probabilmente grazie al comportamento tollerante e aperto dei suoi discendenti che trattarono con Federico II una pace che impedì una nuova crociata e incontrarono persino San Francesco che si era recato presso suo figlio per predicargli direttamente il Vangelo.
 Il rovesciamento di una maldicenza fin troppo scontata viene suggellato definitivamente da Dante che lo pone, musulmano, nel limbo, tra le anime di chi, non battezzato, ma giusto, non meritava di finire all'inferno. Certe volte non tutti gli haters storici, per fortuna, vincono.
"Vidi quel Bruto che cacciò Tarquino,

Lucrezia, Iulia, Marzia e Corniglia;
e solo, in parte, vidi ’l Saladino."

Ps. Si consiglia caldamente la lettura de "Le crociate viste dagli arabi" di Amin Maalouf ed. SEI 

REGINE DI FRANCIA:
 Le regine di Francia, in quanto donne, sono sempre state più attaccabili dei loro mariti. Basta leggere "Amanti e regine" della Craveri per sapere come su di loro si accanissero una serie di maldicenze che andavano dal meretricio alla stregoneria, dalla licenziosità dei costumi alle mani bucate.
 Le regine più colpite da pamphlet, libelli e voci incontrollate, furono indubbiamente tre:
 Caterina de'Medici, Anna D'Austria e Maria Antonietta.
Dove c'era da sparlare di qualcuno,
c'era lui: Alexandre Dumas padre
 La prima, toscana, che regnò sulla Francia alla morte del marito e vide perire i suoi figli maschi uno dietro l'altro, venne accusata di stregoneria, satanismo, attaccamento esasperato al potere e di aver avvelenato uno dei suoi figli. 
 Alexandre Dumas padre fu l'autore di quest'ultimo calunnia ne "La regina Margot". Probabilmente pagò lo scotto di essere straniera in un momento storico delicatissimo per le sorti francesi che culminò con la terribile strage di San Bartolomeo che le fu attribuita.
 Anna D'Austria fu un'altra delle vittime della maldicenza del popolo e di Alexandre Dumas. 
 La regina, nonostante fosse sposata al re di Francia sin da giovanissima, riuscì ad avere i due figli, il futuro re Sole e suo fratello, solo sulla soglia dei quarant'anni. Rimasta poi vedova e reggente, venne accusata di avere una torbida relazione col cardinal Mazzarino e di averlo persino sposato in segreto.
 Già prima comunque le era stata attribuita una relazione extracomunigale col duca di Buckingham, fatto centrale de "I tre moschettieri" nel quale i quattro intrepidi vanno al recupero di alcuni diamanti che la regina aveva donato al duca come presunto pegno d'amore. Dalle fonti storiche in realtà Buckingham viene fuori come una specie di stalker della regina, in principio affascinata, successivamente sconvolta.
 Maria Antonietta. 
 Probabilmente uno degli esempi di linciaggio mediatico più eclatanti della storia.
 Accusata di ogni nefandezza dalla facilità con cui spendeva denaro, alle relazioni extraconiugali sia etero che lesbiche, pagò lo scotto di essere una regina non cauta e straniera in un momento storico cruciale. 
Segnale chiaro di quanto le calunnie potessero prendere forma fu il celebre "Scandalo della collana" che vide una serie di intriganti personaggi ordire una complessa truffa ai danni di alcuni gioiellieri francesi fingendo di contrattare a nome della regina.
  Il popolo, nonostante la condanna dei responsabili, considerò comunque la regina colpevole del complotto di cui era vittima.

 Aaaah volevo continuare, ma è già venuto un post lunghissimo! Magari ne farò una seconda parte, avete suggerimenti? 

Ps. Per le donne dell'antichità linciate c'era l'imbarazzo della scelta, lo so
Ps.2 Ok, ho scritto la questione della Parresia pane al pane, vino al vino. Filosofi perdonatemi.

5 commenti:

  1. Su Saladino avevo scritto un post tempo da (http://ilritrovodellemuse.blogspot.it/2014/01/scambio-di-persona-baldovino-iv-di.html). Eh sì, non inventiamo mai niente di nuovo!

    RispondiElimina
  2. Ecco il solito pignolo...Nella parte relativa ad Aspasia hai ripetuto il periodo
    Sorvolando su Giovenale mitico fustigatore delle donne con la sua terribile satira "Contro le donne",

    per il resto rimango in attesa della prossima puntata!

    RispondiElimina
  3. Povero saladino, oggetto di bullismo nell'aldilà.

    RispondiElimina
  4. Ok, ho scritto la questione della Parresia pane al pane, vino al vino. Filosofi perdonatemi.

    No, no, quella parte, almeno per me, è stata la più interessante :)

    Comunque, per come l'ho capita io, il mare d'odio su Aurora Ramazzotti è nato perché, pare-forse-sembra (chiacchiera che ho colto collaterale a Youtube, eh! Poi non mi sono granché curata della cosa e non ho verificato :P), per il ruolo che alla fine è andata a ricoprire lei, erano state fatte delle regolari audizioni. Solo che poi, al momento di scegliere, eccoti la pargola di Eros e Michelle. E allora si è gridato alla "raccomandata".
    (Comunque c'è qualcosa che non va nel periodo che inizia con "E' sembrato che tra i vari scempi della terra" ^^;)

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...