giovedì 21 gennaio 2016

Piccole recensioni tra amici! Stavolta tra noi: un classico paraincestuoso dalla madre di "Piccole donne", una graphic novel italica e disturbante e vampiri poliamoristi che distruggono le nostre certezze.

 In questi giorni tanto per cambiare sto facendo un po' fatica a seguire i post.
  Quello che però è diverso è che sto facendo fatica perché parallelamente sto seguendo tutta una serie di cose parablogghesche di cui vedrete i frutti (già immagino il rotolamento di risate quando scoprirete cos'è una di codeste cose).
 Detto ciò eccovi con un piccole recensioni tra amici un po' fritto misto: classicone, fantascienza e graphic novel italica. Pronti? Olè!


LA DONNA DI MARMO di Louise May Alcott ed. Barbes:
 Louise May Alcott è una tappa obbligata di tutte le ragazzine.
 Nel dubbio quando hai 10 anni e devono regalarti un libro, qualcuno si premura sempre di rifilarti "Piccole donne".
  Non ho niente contro questa storia che è una droga. Tu puoi anche partire con l'idea che sia una palla epica, che di quattro sorelle durante la guerra di secessione non te ne può fregare niente, che degli psicodrammi da festa di Meg e dei capelli tagliati di Jo non possa importartene un cavolo, ma nulla, staccarsi dal libro diventa impossibile. 
 Louise May Alcott è una calamita per lettori e, devo dire, mi spiace l'idea che magari molti uomini pensando che si tratti di libri "da donne" non abbiano mai potuto entrare nelle stanze delle quattro sorelle.
 Detto ciò, se ricordate vagamente il film che ne trassero con Winona Rider-Jo, vi ricorderete che, sul finale, la trasformavano in una sorta di alter ego dell'autrice stessa alle prese col suo acerbo talento di scrittrice. La si vedeva infatti intenta a sfornare improbabili gialli gotici per poi trovare la sua vera inclinazione in storie commoventi di amore sorello.
 In effetti la Alcott non si limitò al ciclo delle sorelle March che tutti conosciamo, ma produsse anche varie storie sospese tra l'horror, il romantico e il gotico.
 Sono sempre stata curiosa di leggerle e in biblioteca ho scovato "La donna di marmo", storia gotica con tutti i crismi
 Cecil non ha mai conosciuto suo padre e ha perso sua madre, donna dal misterioso passato che l'ha lasciata in custodia ad uno scultore bello e tormentato, Yorke, che vive recluso in una grande villa ove si dedica solamente alla sua arte a causa di un imprecisato dramma amoroso.
 Yorke, inizialmente contro la sua volontà, accetta di prenderla in custodia e la cresce sviluppandone il talento artistico e imponendole una vita di clausura che lei non trova particolarmente pesante. Finché.
 Arriva l'età adulta, la gente mormora, tutti spettegolano su questa bella pupilla che vive sola col suo maestro, il vicino di casa si dichiara e viene scacciato in malo modo e un uomo misterioso inizia a far visita alla casa affascinando la ragazza.
 La storia è graziosa, piacerebbe alle tante ragazzine che si appassionano dei vari "Twilight" visto che i topoi ci sono tutti: uomini belli e tenebrosi, feste e vestiti preziosi, matrimoni, inseguimenti, tormenti d'amore. La cosa più inquietante è il pesante retrogusto incestuoso della storia che il finale non cancella, anzi, rende ancor più evidente. Se vi capita o siete amanti delle scrittrici anglosassoni del periodo, è grazioso.

LA LUCE DEL SOLE di Octavia Butler ed. Fanucci:
  Octavia Butler è stata un'autrice di fantascienza famosa (scandalosamente non in Italia), vincitrice del premio Nebula e il premio Hugo nonché prima scrittrice di fantascienza ad aggiudicarsi il premio MacArthur (che al contrario degli altri due non è un premio specificatamente per scrittori, ma una sorta di Nobel americano).
Octavia Butler
 A rendere ancora più spettacolare le sue imprese fu il fatto che non solo era una donna, ma anche  afroamericana, un concentrato che, posso assicurarvi, in molti ambiti avrebbe stroncato i migliori. 
 Tanto per intenderci, l'epoca in cui scriveva la Butler era ancora il periodo in cui molti scrittrici dovevano usare pseudonimi maschili (e addirittura fingersi maschi come James Tiptree jr. aka Alice Sheldon) perché altrimenti bistrattate da pubblico e colleghi. 
 Senza contare che erano gli anni in cui esisteva ancora la segregazione razziale e gli autori, maschi e femmine di colore erano rari come i quadrifogli nella narrativa in generale, figurarsi nella fantascienza.
 Eppure fu una grande che scrisse storie profondamente innovatrici e progressiste e di forte denuncia sociale, pur usando un genere bistrattato dall'alta letteratura. Molti suoi personaggi sono donne di colore e quasi sempre l'elemento della doppia discriminazione e il rapporto tra dominatori e sottomessi, tra chi detiene il potere e chi lo subisce è la parte davvero centrale delle sue storie che si muovono tra i mondi e le epoche diverse.
 "La luce del sole" è una rivisitazione del tema del vampiro. Shori è una vampira di colore di 53 anni che all'apparenza ne dimostra dieci. Una notte si sveglia in una caverna, sta malissimo, è piena di ferite e ha perso la memoria, ma è viva. Inizia così il suo faticoso risveglio e la ricostruzione di ciò che le è accaduto: chi l'ha ridotta così? Perché? Che cos'è lei? Perché ha bisogno di sangue per vivere? E' sola al mondo o esistono altri come lei?
 La storia ha un plot molto semplice, ma è scritta magnificamente ed è estremamente audace nel toccare un'infinità di temi.
 Il primo è quello del razzismo: i vampiri non sono mai di colore nell'immaginario collettivo, perchè Shori lo è? C'entra forse con quello che le è accaduto? I vampiri conoscono il razzismo?
 Il secondo è il tema della sessualità. La Butler immagina i vampiri non come ex-umani che hanno subito una mutazione, ma come un'altra specie che vive in simbiosi con gli esseri umani. Immagina perciò costrutti sociali completamente diversi molto simili alle comuni poliamoriste. Ogni vampiro ha un numero di umani, maschi e femmine, di cui si nutre e a cui allunga artificialmente la vita. Questi umani non possono più vivere senza i vampiri perché il morso crea in loro una sorta di dipendenza che, quando viene a mancare, li conduce alla morte. I vampiri, dal canto loro, sono in grado di procreare con altri della loro specie (le regole per trovare marito e moglie sono abbastanza complesse), ma non con gli umani con cui tuttavia condividono ampie case, la loro vita e molto sesso. La parte iniziale è abbastanza disturbante visto che Shori ha 53 anni, ma ne dimostra 10 e l'intera storia mette seriamente alla prova la nostra flessibilità verso forme sociali  non convenzionali. Tuttavia è la cosa che, da un certo punto di vista, rende più interessante il libro. Quanto siamo davvero elastici verso ciò che va contro tutto quello che consideriamo normale? La nostra apertura mentale è davvero così forte come crediamo? E come reagiremmo davanti alla scoperta di un mondo che vive nascosto nelle ombre del nostro? Da leggere orasubitoadesso.

L'UNICA VOCE di Tiziano Agri ed. Coconino Press:
 Avevo letto la trama di questa graphic novel su un qualche sito. Me la presentavano come una storia di trista provincia in cui due ragazzi Yuri, affetto da semisordità, e Irene, aspirante trans MtF erano uniti da un destino misterioso fino al gran finale. Fiduciosa l'ho letto. Madonna mia.
 Dunque, chiariamo. Il tratto è molto weird, molto bizzarro e tipico di un certo tipo di moderne graphic novel che amano disegni un po' disturbanti, particolari al limite (secondo me) del mostruoso. Sicuramente ci sono dietro uno studio e una riflessione su ciò che si desidera comunicare tramite uno stile del genere, sicuramente al contempo a me non piace. Se c'è una cosa che non sopporto è leggere belle storie disegnate apposta in modo inquietante. Quindi vabbeh, ahimè punto a sfavore, ma di natura personale.
 Per quel che riguarda la trama, eh, non lo so.
 Nel senso che è molto interessante l'ellissi della storia che vede un personaggio iniziale come vittima e ce lo fa scoprire solo sul finale un carnefice (anche pazzoide tocca dire). Tuttavia io sarà che dalla provincia ci vengo, ho sempre problemi con la rappresentazione funesta di un certo tipo di provincia che sarà pure veritiera, ma mi pone sempre un dubbio: perché piuttosto che patire, questi personaggi non prendono un treno e scappano?
 Yuri è parzialmente sordo dopo un trauma imprecisato che ha funestato la sua infanzia, Irene sta racimolando i soldi per cambiare sesso e si prostituisce in campagna per giungere più rapidamente al suo obiettivo.
 - In ogni caso, da quel che so io almeno, in Italia il servizio sanitario nazionale paga tutti gli interventi, quindi non c'è bisogno di ammassare denaro, il motivo per cui molte transgender sono costrette alla prostituzione è che in un paese burocratico come l'Italia non puoi ottenere il cambio dei documenti fino ad uno stato avanzato della transizione. Nel mentre, siccome molti datori di lavoro non ti assumono se in parole povere risulti uomo e sembri donna (e viceversa) e siccome c'è una forte transfobia trovare e mantenere un lavoro risulta difficilissimo e si finisce per vivere di espedienti (ovviamente non è la regola) -
 I due non si conoscono e non hanno niente a che vedere tra di loro, o forse, in realtà ce l'hanno, ma non è quello che pensiamo noi.
 Troppo sangue, momenti onirici molto azzeccati e altri eccessivamente confusionari e, ripeto, una strana visione della transizione di genere, un po' da film americano. 
 Non lo so, originale nel panorama, ma con molte cose che non mi hanno convinto. Consiglierei la lettura solo ai veri appassionati di fumetto (e giammai alle MtF di provincia).

9 commenti:

  1. Mi ispirano molto i titoli della Alcott e della Butler, che non conoscevo (sono da sempre una grandissima fan di Piccole Donne e seguiti, mentre della Butler non ho mai letto niente - ammetto la mia vergogna); grazie per le dritte! ^^

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  2. il titolo della Alcott mi stupisce ed affascina

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  3. ricordo vagamente il libro della Alcott, e della Butler ho subito prenotato il libro in biblioteca; grazie, dai sempre ottimi consigli di lettura!

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    1. La Butler non ti farà pentire! Io purtroppo finora ero riuscita a reperire solo un po' di racconti. E' scandaloso che si stampino porcherie di continuo e un'autrice come lei sia fuori commercio.

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  4. Le tue recensioni sono sempre deliziose finestre aperte sui panorami sconosciuti della letteratura gotica. <3

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  5. Sono una fan del romanzo "Piccole donne" e anche del film: mi rispecchio molto in Jo March! Questo nuovo romanzo mi attira parecchio e poi adoro la letteratura gotica!❤ gattaracinefila

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