giovedì 7 aprile 2016

Cosa si nasconde dietro il successo di "My dilemma is you" di Cristina Chiperi? Un fumettoso riassunto pieno di riflessioni, panini gravidi, sorelle YA, drogah, wattpad, friendzone e temibili sorellosaure.

E finalmente, dopo molto laboro, sono riuscita a terminare il fumetto su "My dilemma is you".
 Se siete persone che non hanno adolescenti femmine che girano per casa, non lavorate in libreria o a scuola, quasi certamente ignorerete questo nuovo prodigio delle classifiche, opera della giovanissima Cristina Chiperi (e suppongo un molto paziente editor).
 Si tratta dell'ennesima storia alla lui ama lei in cui, in questo caso, hanno larghissima influenza i vari telefilm per ggggiovani da "Gossip girl" in poi. Diciamo che le generazioni si susseguiranno pure, ma siamo fermi dalle parti di "Beverly Hills 90210" con amorazzi adolescenziali, genitori ricchi e di contorno, drammi random, profondità del tutto pari a zero.
 Tutto ok, anzi, considerando i numeri che sta facendo l'editoria per young adult, tutti contentissimi dal punto di vista commerciale.
 Il punto è che qualche settimana fa, mentre lavavo a terra, ascoltavo Rds intervistare brevemente l'autrice di questa imperdibile opera definendola "un'eccellenza italiana".
 Non solo, costei è andata anche da Fazio! 
 Ora, so che non dovremmo giudicare la qualità letteraria di un paese da ciò che va e viene nel salotto di Fabio Fazio, ma è inutile invitare qualcuno se non si ha l'onestà intellettuale di fargli notare la vera verità: vendi perché parli ad un certo pubblico, fortunatamente per tutti molto disposto a spendere in infinite serie e saghe libresche, ma diciamoci il vero, la ciccia non c'è. Dettasi 
"una miracolata dei tempi che corrono".
 Onde evitare di essere tacciata di snobismo, mi sono sottoposta all'ennesima tortura e ho letto il primo dei vari "My dilemma is you" (sono una serie, ancora non ho capito di quante puntate) e questa che potrete leggere di seguito è la mia riflessione al riguardo con tanto di riassunto della trama. Mi scuserete se è tagliata con l'accetta, ma erano una sequela infinita di capitoli sempre uguali. Altro che Dumas che allungava il brodo per farsi pagare a pagine.
 "My dilemma is you", un fumettoso riassunto ricco di noia tutto per voi!








17 commenti:

  1. Probabile che Yafet compaia in un prossimo volume della serie,
    arrivando a bordo di una (b)arca ^^

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    1. Tra l'altro ad un certo punto è spuntata una terza sorella non mi ricordo di chi, mi pare che Nash e Matt siano fratelli che vivono in una specie di dormitorio scolastico perchè i loro genitori ricchissimi sono sempre in giro, ma li amano comunque.

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  2. Io pure ho scritto qualche ff sulle CLAMP! *__*

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  3. Anche io mi sono registrata su wattpad ma mi sono categoricamente rifiutata di leggere qualcosa, da subito ho intuito che era il "nido" di adolescenti del genere brr...

    L'unica cosa che posso spiegare (dopo anni di telefilm) e' la faccenda dell'aereo: in Usa e nel Regno unito il limite d'eta' per volare non accompagnati e' mooolto piu' basso del nostro (che credo sia 14 anni mentre a londra ricordo perfettamente di aver visto una stanza dove, mi spiegarono, stavano i bambini non accompagnati finche' non chiamavano il volo, affidati ad un'hostess che se ne occupava) negli Usa credo che l'eta' varii a seconda dello Stato (quelli che ho sentito io erano sui 12 anni)

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    1. Considerando che è praticamente un libro di fantascienza qualcosa di vero doveva pur esserci ;)

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  4. Ti adoro! Mi hai fatto ridere in una giornata grigissima! Dovresti fare un'antologia di fumetti che riassumono orrori letterari; dicci, in futuro ci regalerai una delle tue perle su Twilight? E come dimenticare l'illustre capostipite di questi tornadi ormonali adolescenziali, il mitico Federico Moccia?

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  5. Ahahah credo sia la trama più stupida che abbia mai letto!..cosa sono le clamp per curiosità ??

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    1. nooooooooooo non ditemi cosìììì...le Clamp sono un gruppo di fumettiste giapponesi probabilmente molto strane che hanno ideato tra i migliori manga degli anni '90-2000: "Cardcaptor Sakura" (in Italia in tv "Pesca la tua carta Sakura"), "Tokyo Babylon" (capolavoro), il parecchio violento e mai terminato "X-1999", "Rayheart" (in Italia in tv "Una porta socchiusa ai confini del sole"), "Chobits" ecc.
      Erano strane forte, ma siccome hanno sempre infarcito le loro storie di amori lgbt mi sono state di grande conforto alle superiori-università. Scrissi un po' di FF su "Tokyo Babylon" all'epoca.

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    2. Chiedo venia,il fatto è che non sono mai riuscita ad apprezzare i manga e quindi la mia conoscenza dell'argomento è praticamente pari a zero!

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  6. Io mi sforzai di leggere Twilight e risi dall'inizio alla fine, però, paragonato a questo scempio, è un capolavoro.
    Effettivamente certi racconti stanno bene nel settore fanfiction, dove magari leggi pure certe mezze schifezze, perché tutto sommato ti fanno ridere e, soprattutto, non hai pagato per farlo!
    Anche io ne ho scritte di robette su EFP, ma non ho mai avuto la faccia di culo, scusa il francesismo, di pretendere di pubblicare le mie stupidate (per me, ai tempi, pure belle). Del mondo delle autopubblicazioni, che con il formato elettronico fioccano ancora di più, ho letto qualcosa, quando su Amazon passano questi libri gratis: vomitevoli per le trame inconsistenti, personaggi piatti, scenari fantascientifici (specie quando ambientano la storia in posti che palesemente non conoscono) e sulla sintassi stendo un velo. Insomma, ho letto ff mille volte migliori di queste fesserie.

    PS: tua sorella dovrebbe leggere qualcosa delle Clamp e guardare quei disegni spettacolari... però, forse, siamo noi ad essere vecchie!

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  7. L'unico salvadanaio che io abbia mai visto senza il "tappo" per farne uscire le monete era di mio padre e risaliva agli anni '50. Ma nei libri stracolmi di cliché, gente che un porcellino di terracotta probabilmente non l'ha mai visto neanche col binocolo, si sente in dovere di farne infrangere uno a qualcuno. Perché?!

    Come al solito ti stimo per il coraggio. A me 'sto libro ha fatto orrore già solo quando ne ho letto il titolo cacofonico sui cataloghi...

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  8. Cavolo, questo doveva essere stato noioso forte. Nemmeno il bello e tenebroso sembra abbastanza turbato mentalmente, dove sono le scenate di gelosia alla after? :')

    Ps: casualità ma stavo rileggendo Tokyo Babylon proprio in questi giorni, vedere che pochi si ricordano delle CLAMP mi fa sentire vecchia hahahahahahaha

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  9. Hahahahah grande sto rotolando dal ridere XD

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  10. Hahahahah grande sto rotolando dal ridere XD

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  11. Mi sono iscritto a wattpad secoli orsono, e ho assistito al boom di questi "romanzi" YA fin dalla piattaforma originale; per curiosità avevo iniziato a leggere My Dilemma ma avevo ceduto dopo cinque capitoli perché quella storia era il NIENTE più totale.
    Poi ho voluto dare un'altra chance alla sezione YA, concentrandomi in particolare su Over. Non l'avessi mai fatto. Ho arrancato per due mesi fino al ventesimo capitolo - e per me che di solito divoro libri nell'arco di mezze giornate è un lasso di tempo imbarazzante - e lì ho mollato.
    La noia suprema.

    Mi ricordo benissimo che a tredici anni io e la mia migliore amica adoravamo leggere romanzetti facili (sui Tokio Hotel, pensa te), ma che diamine! Posso dire di non aver mai letto niente di così scarsa qualità neanche a quei tempi. Almeno i libri che leggevamo erano scritti bene, senza drammi inutili, le trame avevano senso, i protagonisti erano persone normali, non bellissime, non perfette, ma umane!
    Mi sembra che ultimamente invece sia la sagra delle Mary Sue e dei Gary Stu ed è terribile. Davvero complimenti, non so come tu abbia fatto a sciropparti tutto un libercolo del genere ma la mia stima per te cresce sempre di più.

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  12. Ok, spero che non mi odierai ma...
    Devo farlo. Devo spezzare una lancia a favore di tua sorella: definire un panino imbottito "panino gravido" è corretto; arcaico quanto si vuole, desueto d'accordo, superato certamente, ma è lessicalmente corretto. Si tratta di un uso linguistico diffuso prevalentemente in Liguria, Emilia e Toscana, e in romanzi un po' datati, come "Il giornalino di Gian Burrasca" e quelli di Carolina Invernizio, si trova in continuazione.

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