mercoledì 22 giugno 2016

Cartoline dalla libreria: "Il reso"! Quando un cliente riporta un libro per farselo cambiare non sempre le cose sono semplici come possono sembrare. Anni, violini, scontrini, onore e Machiavelli, per voi!

E dopo aver a lungo combattuto con lo scanner ecco a voi una nuova serie di cartoline dalla libreria!
 C'è una di quelle tipiche azioni da negozio che mi sono accorta di non aver mai sviscerato: il reso.
 Persona compra cosa, ci ripensa e legittimamente la riporta indietro riavendone un buono.
 Ecco, quest'azione semplice e a piena tutela del consumatore, può assumere al solito, contorni insensati, grotteschi, strani e ovviamente infuriati.
 Perché? Per come? Dite che esagero?
 Vi lascio di seguito una serie di cartoline, tutte realmente avvenute negli anni, a voi l'ardua sentenza.
 Cartoline dalla libreria! "Il reso"!

Ps. Sì lo so, in una vignetta ho sei dita -.-















2 commenti:

  1. Una cosa che ci ha sconvolto quando siamo andati a New York a chiacchierare con gli editori di laggiù è che non solo le librerie possono rendere quando vogliono, ma i clienti possono rendere i libri QUANDO vogliono e in QUALSIASI condizione. Siamo rimasti orripilati.

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  2. Mica solo i libri. In generale, la filosofia è: "Costa meno cambiarglielo che questionare in mezzo al pubblico. Consideriamolo alla stregua di 'shrinkage' e ne usciamo meglio."

    A Toronto, io ho visto un tizio pretendere di restituire a febbraio un paio di scarpe comprate a novembre ed evidentemente usate per l'inverno. E gliele hanno cambiate.

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