martedì 2 settembre 2014

Sei regole facili facili per scrivere un romanzo rosa di sicuro successo (che sarà poi identico ad altre migliaia ma non importa). W i cupcake, la cannella, la rossa in copertina e il principe azzurro un po' nero.

Dal film "Tutti pazzi per Rose" che mi è insospettabilmente
piaciuto molto.
 Il post che dovevo scrivere ieri si è rivelato molto laborioso e ad un certo punto confesso mi aveva un po' sfiancato (lo finirò pian piano nei giorni), così avevo deciso di sfornare un decalogo di consigli per lo scrittore (o la scrittrice) che mira a scrivere una trama di sicura pubblicazione e successo. La lista stava diventando chilometrica non tanto perché servano millanta buone regole per scrivere un romanzo standard, ma perché variano da genere a genere.
  Così ho pensato che vi propinerò nelle prossime settimane delle brevi liste di consigli genere per genere.
 Inizio con la narrativa rosa che tanto vende e tanto fa e su cui preciso non ho nessun pregiudizio morale. Ognuno legge quello che vuole e non è detto che anche la più sonora porcheria non faccia del bene. Quello che trovo insostenibile è che il 98% delle trame segua le sei regole da me elencate. Si possono scrivere (e pubblicare) romantiche storie d'amore anche variando un po', non è mai morto nessuno. E comunque si cominci!

LA COPERTINA CON LA RAGAZZA DI SPALLE O CON GLI OCCHIONI:
Esempio di Passerotto face
So che arriverà il giorno, tra qualche anno, in cui passeremo davanti alle bancarelle dei libri usati e ci chiederemo: ma perché negli anni '10 tutti i santi libri dovevano avere una gnocca in copertina? E la domanda diventerà ancora più perniciosa quando ci accorgeremo che la stessa gnocca sembra ripetersi all'infinito in due pose specifiche:
1) La passerotto face. 
Esempio di tre quarti
disperata
Ossia quella faccetta tenera tenera con grandi occhi teneri teneri e o espressione stupita tipo "Che ce faccio qui?" o pensierosa/maliziosa tipo "Mmm, ho un certo pensieruccio in testa". Generalmente la ragazza deve avere i capelli rossi e gli occhi chiari, manco abitassimo in Irlanda o incontrassimo rosse a ogni angolo della strada. Gli occhi chiari sono comunque d'obbligo.
2) Di spalle. 
Questo in realtà è un tormentone anche di altri generi, pare che studi abbiano accertato che una copertina con una persona di spalle crei mistero, aspettativa e curiosità (non sto scherzando). Talvolta possiamo anche vedere la ragazza di tre quarti con una vaga espressione disperata, ma generalmente le spalle vincono.
 Guest star l'uomo che di tanto in tanto appare in coppia con lei, possibilmente girato dall'altra parte come se fingesse di non essere davvero lì (l'omo vero è sfuggente).

AVERE NEL TITOLO ALMENO UN PROFUMO, UN DOLCETTO:
Esempio di titolo in cui
secondo me nella combinazione
qualcosa è andato storto.
Basta dare uno sguardo al tavolo delle novità dei romanzi e alla sezione della narrativa rosa per rendersi conto che la titolazione dei libri ha subito una colonizzazione di massa. 
 Ormai avere un profumo di fiori di limoni proibiti, un cupcake dell'amore alla cannella, una tazza di the con cupcake misteriosi, un bibliotecario proibito che mangia foglie di the alla lavanda, un disastro ai muffin al lampone perduto o un amore alla fragranza di ginepro e pesche è d'obbligo.
 Per scegliere il titolo giusto basta prendere una grande scatola e ficcarci dentro una serie di termini della triade "amore-cibo-profumo". Pescate poi a caso e pam il gioco è fatto. State attenti però, il gioco non vale con tutto il cibo e neanche con tutti i profumi: innanzitutto, niente roba salata, (avete mai visto "Il profumo della pizza alla salsiccia" troneggiare su uno scaffale?) e ricordate che il dolce deve essere possibilmente anglosassone (anche "Il sapore della millefoglie alla curcuma" non suona bene). Cuore e amore invece vincit omnia.

AVERE UNA ZIA FORNITA DI LIBRERIA O PASTICCERIA CHE MUORE:
Tutte le storie seguono un arcaico schema molto preciso. Una persona vive una situazione ordinaria, poi c'è un evento scatenante e pam, si entra in una situazione straordinaria. Non c'è storia di questo mondo dai sumeri a oggi che non si svolga in questo modo. L'evento scatenante di sicuro successo al giorno d'oggi è: la zia o la nonna o la parente di sedicesimo grado che muore e vi lascia in eredità qualcosa, generalmente una libreria o una pasticceria, ma anche una casetta nel verde di una provincia addormentata. Succede in "Colazione da Darcy", ne "La libreria dei nuovi inizi", anche nell'ultimo libro che pare tutte le libraie femmine (ma io non sono stata consultata e da fb pare anche svariate altre colleghe) consigliano: "Un amore al mirtillo".
 Questa parente che la protagonista ignora per anni facendosi la sua pazza vita in carriera o inseguendo un amore che poi ovviamente non è quello giusto, muore lasciando il suo prezioso avere alla nipote che in tal modo riuscirà improvvisamente a ragionare con il cuore love e non con la testa, la razionalità e via dicendo. Può essere anche che invece della pasticceria essa lasci una misteriosa foto del passato con un amore perduto, una collana che non si sa da dove viene, un anello con scritto "Per sempre tuo, Tonino", quando il marito si chiamava Genoveffo. Fatto sta che l'eredità inattesa diventa lo specchio dell'anima, molto più di facebook.

IL PRINCIPE AZZURRO E QUELLO TENDENTE AL NERO:
 Innanzitutto non esistono libri rosa che prevedano protagoniste lesbiche o bisessuali (o protagonisti uomini gay), anche se non si fa mai sesso, non si sa perché l'orientamento sessuale del protagonista determina che se c'è un protagonista Glbt il libro è automaticamente erotico. Quindi sbizzarritevi con la costruzione del sempre eterosessuale principe azzurro. Egli appare sotto due forme:
Notiamo che lui finge di non essere lì
1) Il vero principe azzurro. Scintillante, ricco, premuroso, coraggioso, ardimentoso, tenero, dotato di umorismo, di carezze e di un oscuro segreto del proprio passato che solo la protagonista riuscirà a scoprire e guarire legandolo a sé per sempre. Mi raccomando è sempre bello o comunque affascinante. Non è mai un uomo al di sotto dei 6000 euro di stipendio.
2) Il principe azzurro che però è un po' nero. Lui è sbagliato, è kattivo, fa gare di moto clandestine o prende in giro le donne, è uno sciupafemmine e non parla ai suoi genitori, ha sbagliato nel suo passato e nessuno vorrebbe mai avere a che fare con lui (in genere lo sbaglio è una cosa risibile o comunque non è stata davvero colpa sua, il principe azzurro non è mai un assassino ricordate), ma "LEI LO SALVERA' ".
Sostanzialmente dovete decidere solo chi salva chi.
Postilla: Ricordate sempre che potete aggiungere la variante "Twilight" con lui vampiro e voi donna al centro di qualche contesa internazionale tra creature non-morte. 

LE DUE INEVITABILI PROTAGONISTE: 
Se state per scrivere una storia rosa avete due possibilità: 
 La single sexy ma misteriosamente sola da decenni perché concentrata sulla propria carriera o perché delusa da un amore lontano che l'ha ferita tragicamente nell'animo, oppure la tizia che crede di avere tutto dalla vita compreso l'amore perfetto, ma poi si innamora di lui "l'uomo completamente sbagliato per lei". 
 Nel primo caso la donna sexy incontrerà un uomo che finalmente riuscirà a dominarla facendole riscoprire la propria passionalità e femminilità, nel secondo la tizia capirà che la perfezione rovina la vita e che comunque un uomo perfetto non fa bene sesso o non ti fa sentire completa o DONNA. Mi raccomando nessuna protagonista è brutta o fa l'operaia, e se pure invece di fare la giornalista, la manager, la scrittrice, la libraia, la pasticcera o un altro lavoro socialmente accettabile, si ostina a produrre copertoni per le macchine, ebbene deve incontrare un uomo che la eleverà socialmente e interiormente. Il principe azzurro è tra noi sempre e comunque.

L'AMBIENTAZIONE GIUSTA: 
Pensavate di ambientare la vostra storia d'ammmmore a Cuneo o Olbia? Avevate progettato scene di shopping al centro di Viterbo e pazzi aperitivi a base di Cosmopolitan a Imola? Ebbene, dimenticatevelo. Nessuna storia d'ammmore può essere ambientata in uno scorcio di verismo provinciale, in provincia non ci sono manager e tanto meno l'amore (in provincia al massimo c'è l'erotismo torbido stile "casalinga di Voghera"). I Cupcake col principe azzurro vanno mangiati esclusivamente a:
1) Notting Hill
2) New York (già Seattle è troppo grunge)
3) Parigi
4) Un'imprecisata campagna fiorita dove tutti si vogliono bene, sono felici e fanno lavori ottocenteschi come il fabbro, la sarta e il contadino.
5) Qualsiasi isola della Grecia purché piccola purché deliziosa.
6) Davanti Tiffany mentre vi spruzzate di Chanel.
Se proprio siete costretti ad ambientare la vostra storia in Italia poche sono le città credibili. Milano regna su tutte (qui è plausibile fare veri aperitivi), Roma (ma in questo caso ricordate sempre che la gente è verace, genuina e conosce il vero senso della vita), Napoli e in generale imprecisati posti di mare dove ci si può rincorrere tra le onde. Tutto il resto è amorazzo provinciale (a Bologna si innamorano gli universitari alternativi, a Torino gli alternativi senza soldi, a Firenze e Venezia solo gli stranieri ecc).

Ah beh, ovviamente c'è sempre la regola base dello "Scrivere bene", ma questo insomma non è un post serio (o no?).

22 commenti:

  1. Oddio che risate, ahahauahuahauah!
    Bellissimo post ;)

    RispondiElimina
  2. Cioè, io sono di Viterbo ma abito a Imola, mi sono cappottata!!! XD

    RispondiElimina
  3. Conoscete il delizioso "Romanzo rosa" di Stefania Bertola? Dateci un occhio se questo post vi ha divertito.
    :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho iniziato ieri a leggerlo, e come sempre la bertola non delude mai

      Elimina
  4. Ahahahahahah bellissimo post! mi hai fatta morir dal ridere e mi hai fatto quasi venire la voglia di leggere romanzi rosa! XD

    RispondiElimina
  5. Io però "Il profumo della pizza alla salsiccia" lo leggerei volentieri!

    RispondiElimina
  6. "Innanzitutto non esistono libri rosa che prevedano protagoniste lesbiche o bisessuali"
    Scusa Nathan, ma dal punto di vista statistico i non eterosessuali sono la minoranza. In un romanzo rosa il lettore si deve in qualche modo identificare nei personaggi e, statisticamente parlando, chi si immedesima in un protagonista non etero? Pochi. Quindi poche vendite. Solo uno scrittore molto affermato e molto bravo potrebbe osare. O un esordiente per sperimentare. Con ben poche speranze di vendita, immagino.

    Nonostante questo in altri romanzi i non eterosessuali ci sono eccome. Persino protagonisti.

    A parte le mie osservazioni tediose, la tua disamina è molto divertente!
    E anche io comprerei "Il profumo della pizza alla salsiccia"! :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non sono d'accordo però. Se valesse la regola dell'identificazione allora le persone omosessuali (tra cui me) dovrebbero trovare problemi di identificazione col 95% della narrativa mondiale, mai scritta nei secoli. Invece non è così.
      Una storia d'amore è una storia d'amore e se scritta bene anche se con protagonisti gay dovrebbe appassionare anche gli etero (la grande forza del film "La vita di Adele" stava proprio nel fatto che ok all'inizio te la mettevano come una storia d'amore gay, ma poi falliva per gli stessi identici motivi con le stesse identiche dinamiche di tutte le coppie e anche gli etero si sono identificati).
      E' ovvio che se la narrativa rosa segue gli schemi che ho preso in giro non ci potrà mai essere una coppia di protagoniste lesbiche per dire, perché nessuna delle due è il principe azzurro pericoloso. Ma la mia opinione è che il principe azzurro così codificato all'alba del 2014 non dovrebbe esistere come unico eroe romantico neanche per le donne etero. L'esordiente magari sperimenta ma non lo pubblicano per non rischiare, il nome affermato tipo la Mazzantini scrive storie terribili...secondo me le speranze di vendita non sono per forza cattive. Una storia talvolta vende anche perché scritta e proposta bene (e lì sta il molto difficile quando vari lo schema)

      Elimina
    2. Sì, anche le tue considerazioni hanno una logica. Ma io stavo parlando solo della narrativa rosa, dove la storia d'amore è l'unico tema del racconto. Questo genere letterario è molto conservativo. Non a caso io l'omosessualità nei personaggi l'ho letta nella fantascienza, che è, al contrario, il genere più aperto alle novità. (Questo è molto trans gender: http://ilcomizietto.wordpress.com/2012/03/28/ebook-altri-robot/ :-) )

      Anche tu fai il mio stesso errore: pensi che tutti siano curiosi e aperti di vedute nella lettura, ma la maggioranza dei lettori non lo è affatto. Basta vedere quante @#! di copie ha venduto le 50 sfumature di colori vari. Sic!

      Comunque per smentirci ora cercherò letteratura rosa con protagonista non etero. Così non poptremo dire che non esiste! :-)

      Elimina
    3. Concordo, ma uno o due titoli tra le decine che escono secondo me già sarebbero un risultato. E' vero, la narrativa rosa è incredibilmente conservatrice e secondo me c'è questa fissazione che se metti due protagoniste lesbiche per dire allora parlerai per forza di sesso. Non capisco perché. Si può descrivere una zuccherina storia d'amore tra una libraia e una pasticcera che ereditano in contemporanea i negozi della nonne e si innamorano. Anche nei film commedia è molto difficile trovare una storia d'amore tra donne, eppure si può fare. C'è il grazioso "Imagine me and you", classicissimo, pulito, tenero e secondo me è stato visto sospirando da più di un'etero. Se la storia d'amore è l'unico tema della storia, allora dovrebbe essere solo l'amore a contare (ripeto, parlo di qualche titolo nella massa indistinta).

      Elimina
    4. Grazie alla mia collega che si interessa al genere rosa, forse abbiamo trovato un titolo che fa al caso nostro:

      http://www.anobii.com/books/Lamore_%C3%A8_uguale_per_tutti_La_storia_di_Stefano_e_Alessio/9788867513994/0152401ea30e98aaf0/

      L'amore è uguale per tutti
      di giusy Viro.

      Se lo leggi, facci sapere.

      Elimina
  7. Hai più o meno riassunto tutte le caratteristiche dei libri che, intravisti sugli scaffali, mi fanno scappare a gambe levate! XD
    Anche se per una qualche congiuntura astrale (una zia l'ha prestato a mia madre) "La libreria dei nuovi inizi" l'ho letto, per curiosità, ed è stato meno traumatico del previsto (ma esattamente come me l'aspettavo, solo pensavo di soffrire di più). Comunque, uno basta e avanza, direi.

    "Il profumo della pizza alla salsiccia" invece mi pare un testo con delle potenzialità :D
    A proposito, a quando un post su tutti quei libri che parlano di ricette segrete, cucine taumaturgiche, spezie e affini?

    RispondiElimina
  8. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  9. "Per sempre tuo, Tonino" è da commemorare. XD

    RispondiElimina
  10. sono morta. ma complimenti. gran bell'articolo!

    RispondiElimina
  11. L'articolo fa sganasciare(condiviso dappertutto!),gli spammoni mi fanno venire l'orticaria,invece XD

    RispondiElimina
  12. Oddio quanto ridere! Il romanzo "Profumo di pizza alla salsiccia" pare proprio che lo dovrai scrivere... ;)

    RispondiElimina
  13. Oddio quanto ridere! Il romanzo "Profumo di pizza alla salsiccia" pare proprio che lo dovrai scrivere... ;)

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...