martedì 15 marzo 2016

"Lisbona. Quello che il turista deve SAPERE". Un fumetto/guida in cui troverete 11 accorgimenti (+1) che renderanno il vostro soggiorno nella capitale portoghese più agevole e rilassante (fidatevi di me).

Ed ecco che finalmente, dopo due pomeriggi di lavoro (ci ho messo più tempo del previsto, sarà che sono tornata esausta) il mio fumetto su Lisbona.
Monastero dos Jeronimos (Foto by me)
Ve lo riripeto per la tremilionesima volta, ma lo scorso fine settimana sono stata nella capitale portoghese e l'ho trovata meravigliosa: luce spettacolare, una calma incredibile (dovuta credo anche alla densità minore che ti fa rivalutare metodi malthusiani da applicare alla popolazione), un posto sobrio e vivace, prezzi bassi, cibo buono e persino pochissimo rumore.
 Tuttavia. Avevo comprato ben due guide per orientarmi meglio in città e decidere cosa fare, mangiare e vedere: quella della Lonely Planet (la piccolina, la grande è introvabile) e una, molto gggiovane, della Ultra tarata per prezzi e interessi su un target di trentenni. Entrambe sono state utili (l'edt per orientarmi geograficamente, l'altra per trovare alcuni posti interessanti, come lo stupendo locale dove abbiamo ascoltato il Fado cenando), ma entrambe hanno dimenticato di elencare delle cose fondamentali che avrebbero di sicuro reso più agevole la mia visita.
 ho deciso di stendere questo fumetto che, parafrasando il libro di Pessoa (gloria locale celebrata in ogni dove) si intitola "Lisbona. Quello che il turista deve sapere" (il libro di Pessoa "Lisbona. Quello che il turista deve vedere" è sempre valido e ve lo straconsiglio).
Perciò, a uso di chi ci andrà,
 Quella decina di cosette che, sapute prima di partire, permettono di spremere al massimo i pochi giorni che si passano in una città il cui pregio principale è la caaaaalma e la lentezzaaaaaa.
La libreria Bertrand, la libreria più antica del mondo (Foto by me)
 Per il resto mi è venuta una voglia pazza di leggere qualcosa di Pessoa e di rileggere quello splendido libro di Tabucchi che è "Sostiene Pereira". Come un maiale da tartufo sono andata cercando omelette alle erbe e limonate per capire quale mai fosse il sapore di un piatto che su carta sembrava delizioso.
 Davvero, se potete, andateci, si ha una vaga sensazione da "Confini dell'impero" (escludendo l'aeroporto il livello di controlli in giro è pre-11settembre) e devo dire che di questi tempi è un'emozione meravigliosa, come di sollievo. Quindi era così quindici anni fa, viene da dire.
 Bando alle mie ciance piene di saudade portoghese, a voi il fumetto!








1 commento:

  1. Che buoni i pasteis de nata!Anche il caldo verde ed il queso secho mi piacevano molto <3
    A noi triestini non hanno fatto per nulla impressione i vecchi(l'età media dei miei concittadini è di 70 anni),e neppure i dislivelli,anche qui ce ne sono moltissimi,il che rende l'uso della bicicletta una cosa per sportivissimi,pur se dotati di bici tecnologica con cambio a 116 marce XD
    Se stata nella pasticceria + grande d'europa?
    (quella vicino alla torre di Belèm)
    Io col Fado ho pianto sazio,e sì che manco volevo andare a vederlo!

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