lunedì 27 ottobre 2014

Cinque regole facili facili per scrivere un romanzo italiano medio di sicuro successo! Sentimenti, anni '70, Ungaretti, silenzi e baci Perugina per duecento pagine senza trama alcuna.

Avevo iniziato qualche settimana fa, una serie di elenchi con regole semplici semplici per scrivere un romanzo di genere di successo. 
 Avevo elencato quelle per il romanzo rosa, per i gialli e infine per i romanzi di formazione. Ci sono molti altri territori inesplorate, foreste vergini su cui ognuno di noi può mettere mano se guidato nel modo giusto.
 Poiché suppongo che il 99% dei miei lettori sia italiano, ho deciso di venire incontro alle eventuali ansie di scrittura che albergano nel cuore di ognuno di noi (come i siti di self publishing non smettono di ricordarci in ogni dove: "Scrivi e pubblica un libro! E' giunto il momento di diventare il nuovo Ken Follett!"), suggerendovi come scrivere un romanzo italiano medio di sicuro successo.
 Siete pronti a diventare i nuovi Fabio Volo? A seppellire Moccia? A sfidare a singolar tenzone la Gamberale?
Seguite le mie regole e les jeux sont faits!

L'ASSENZA DELLA TRAMA: 
Altro che il nano di Twin Peaks
 In molti paesi stranieri, a chi scrive, è richiesta la costruzione di una trama piuttosto complessa.

 Su questo punto, in quanto italiani, siete piuttosto fortunati. La stragrande maggioranza dei romanzi italiani medi si basano sull'assoluta assenza di una trama complessa. Solitamente quattro o cinque personaggi (ma anche meno) si muovono su una scacchiera talmente prevedibile che "Beautiful" al confronto ha lo spessore di un film di David Lynch.
 Generalmente tutto deve basarsi su un unico evento o un'unica relazione su cui tutti i personaggi ballettano indecisi. I sentimenti sono padroni incontrastati delle frasi. Alla fine una volta che hai messo un padre e una figlia che non vanno d'accordo su una macchina per settecento km, per esempio, il più è fatto. Quei settecento km non hanno bisogno di avvenimenti, basterà semplicemente l'avvicinarsi lento e soffice dei loro cuori. Due amiche che non si parlano da anni possono riscoprirsi  grazie ad un corso di cucina in comune, una ex sparita nel niente può tornare a scrivere lettere in cui descrive la propria vita da quando l'amato se n'è andato. Suvvia, questa cosa della trama. Basta la scrittura no?
 Forse il problema è proprio quello.

LE FRASI DA BACIO PERUGINA e LA TENDENZA UNGARETTI:
Ungaretti se la ride alla faccia di tutti noi. Lui sì che aveva capito
tutto.
Pensate al fu Tondelli, alla sua scrittura sperimentale, al suo lessico e alla sua punteggiatura in grado di rievocare lo spiritato mondo degli anni '80 in un'incessante cadenzare di frasi? Ebbene, dimenticatevelo. Non è tempo per voi e forse non lo sarà mai (più).
 Tutti a stracciarsi le vesti sul fatto che importiamo libri meravigliosi che in Italia non saremmo in grado di scrivere, ma la stragrande maggioranza dei libri italici va avanti a frasi ad effetto, cuori e amori da bacio perugina e punti ogni tre parole.
 Vi faccio un esempio:
 "Lei lo amava. Lui anche. Il cielo era blu. Lo fissavano in silenzio. E se l'amore fosse davvero questo? Se l'amore. L'amore era come il cielo. Immenso. Profondo. Infinito. Si presero per mano. Lei disse "Siamo qui". E il tempo si fermò."
 Ricordate: amore, cuore, odio, dolore e tanti punti. Il punto fa attesa e rende il bacio perugina più intenso. Inoltre la sovrabbondanza di punti rende possibile scrivere una novella di trenta pagine e spacciarla per una storia di almeno 150. In questo caso potrebbe aiutarvi anche andare a capo di frequente tipo Ungaretti, in modo ermetico ed arbitrario, e lasciare degli spazi bianchi tra una frase di tre parole a l'altra. Tre rapide mosse ed è già poesia.

LA SAGA FAMILIARE:
Volete tentare un premio letterario per romanzi? Toccare le corde più cordose delle case editrici e dei lettori? Ebbene: scrivete una saga familiare. 
 Grande successo anche all'estero, è praticamente la hit favorita nel paese che si muove al grido di "Tengo famiglia!".
La saga familiare del sud è molto apprezzata anche al cinema
 Tutti noi, sul suolo italico, intratteniamo rapporti con un numero di familiari spesso superiori alle nostre forze e soprattutto alla nostra volontà. Sappiamo che la cugina X ha sposato il deficiente Y facendo quattro figli e lasciandolo poi per un camionista che nessuno ha mai visto. Sappiamo che nostra nonna ha avuto un passato, ma non l'ha mai raccontato a nessuno, sappiamo che i nostri genitori da qualche parte si sono conosciuti ecc. ecc.
  Il pettegolezzo familiare è lo sport favorito di tutte le feste comandate. Tutti diciamo di non soffrirlo (anche perché ne siamo spesso vittime), ma poi le saghe familiare schizzano in classifica o comunque vendicchiano, lente, ma regolari.
 Perciò, il mio consiglio è:
1) Mitizzate la storia della vostra famiglia con tutto il realismo magico di cui siete capaci. rendete strane cose ovvie, come il fatto che i vostri nonni abitassero in una casa senza riscaldamenti in campagna, o che un vostro parente abbia fatto la guerra e ne sia tornato fortemente traumatizzato. Con le parole giuste riuscirete a rendere assurdo anche un gelato mangiato ad agosto.
2) Se non avete una famiglia interessante o a cui appioppare gesta romanzate, inventatevene pure una. L'importante è che sia piena di donne, tutte forti, tutte colonne della famiglia, che si disponga di un familiare pecora nera che ricorre nella storia, di un amore nel passato mai dimenticato e, soprattutto, se potete, ambientate la storia al sud. Mare batte montagna mille a zero. Sangue caldo e focoso, dedito a delitti d'onore o a tormentate notti tra dovere e amore, batte riservatezza nordica tremila a zero.
 Il sud è la via.

LA CRISI DI COPPIA: 

Gettonatissima è la crisi di coppia.
 Prendete due tizi che non avrebbero avuto nessun buon motivo per sposarsi e invece, inconsultamente, l'hanno fatto, e scrivete duecento pagine (o più se ci riuscite) di reciproche recriminazioni e ricordi melensi.
 Trama tipo. Eurpidio e Zelidia si sono innamorati a diciotto anni. Giovani e inesperti hanno deciso di sposarsi sull'onda di un amore favoloso. Eurpidio ha una madre che odia e un padre sottomesso, Zelidia è orfana ed è stata cresciuta senza amore da una zia zitella, entrambi cercavano l'amore che non avevano ricevuto dai legittimi genitori e hanno pensato bene di trovarlo nel primo post-adolescente non brufoloso che passava. Ma i nodi vengono al pettine e, dopo una dozzina di anni, qualche amante, vacanze al mare, in montagna, lavori più o meno riusciti i due sono arrivati ad un punto di non ritorno. Generalmente la coppia in via di lascito o non ha figli e litiga per quello, o ha due figli e litiga perché le aspirazioni lavorative della gioventù sono state irrimediabilmente tradite e se ne incolpa il coniuge.
 Aleggia sempre il dubbio sul perché Eurpidio, allegro, estroverso, solare e con la voglia di girare il mondo, abbia sposato Zelidia, introversa, tristerrima, rompipalle e con la voglia di creare un nido di 50 mq dal quale non uscire mai neanche per sbaglio. Ma non temete, indagare sui complessi moti dell'animo umano non è quello che vi si richiede. Concentratevi sul litigio e sui ricordi splendenti di corse sulla spiaggia perdute. E non dimenticate il tramonto che vi riempie il cuore.

LA RIEVOCAZIONE STORICA DEGLI ANNI '70:
 Avete una storia che è stata scritta e riscritta, trita e ritrita e non sapete che farci? Lui ama lei, ma i genitori delle due famiglie sono contrari fa troppo Shakespeare? Uomo muore per i suoi ideali combattendo un potere stupido e malvagio è vecchia dai tempi di Thomas Moore?  Ebbene in Italia avete un jolly che non potete rifiutare. Ambientate la storia negli anni '70 ed è fatta. Tutto improvvisamente acquisirà uno spessore che non avreste mai sognato di potergli dare.
  L'anima tormentata dell'Italia, la democrazia incompiuta, il vecchio e il nuovo che si scontrano, gli ideali, la gioventù, il modo focoso, irrispettoso, irresponsabile, ma sincero di affrontare la vita e la politica. Attentati, bombe, Br, litigi familiare di destra e sinistra, tutto cospira a rendere molto più epica una storia che ambientata ai giorni nostri vedrebbe solo masse addormentate preoccupate per l'uscita dell'ultimo I-phone.
 Perciò: lui ama lei, ma le loro rispettive brigate terroristiche non vogliono. Vedete che già si fa tutto più interessante?

 Mi sono dimenticata qualcosa? Avete altri suggerimenti per gli aspiranti scrittori italici? Scrivete e aiutate le genti, ve ne saranno grate!


7 commenti:

  1. Diamine. Questo dovevi postarlo su Obbrobbrio. Starebbe a pennello accanto al generatore di trame di bestseller italiani

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  2. Bellissimo post, complimenti! Si possono anche mischiare i generi? per esempio, Eurpidio e Zelidia sono i rampolli di due famiglie del sud dalle vicende tormentate e si incontrano a una manifestazione politica negli anni '70, scambiandosi frasi da baci perugina...

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  3. Non si può negare: il paese è al momento contraddistinto dalla lagna - in politica, nelle relazioni interpersonali, nella narrativa -_-

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  4. Okay. Io credo di non essere italiana visto che popolo le mie storie di "mmmmillemillioni" (per dirla in modalità Ingegner Cane) di personaggi e punti trama. Mi sa che farei meglio ad espatriare, insieme al romanzo che sto scrivendo :)

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  5. Ultimamente sto studiando per scrivere una fiaba decente il cui ricavato andrà in beneficenza una volta inglobata in una raccolta. Cerco di evitare di ripensare al genere di cose che piace quando scrivo, preferisco non piacere e partecipare a queste iniziative poi chissà, magari qualche bambino sarà in grado ancora di apprezzare un genere un po' diverso dai soliti? Parlerai di letteratura per ragazzi e bambini in uno dei tuoi post? Ovviamente sono d'accordo con tutto quello che hai scritto, come al solito ;)

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  6. E lo sapevo, io, che dovevo espatriare... ho usato cinque punti di vista multifocali e parlo di neonazismo nell'ex Germania Est VS stranieri che vengono massacrati nell'indifferenza generale... che mattacchiona che sono! XD

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